Gennaio 2004, Napoli!
Scrivo questo brevissimo resoconto dopo l'augurio pasquale, per dire quanto mi premeva sfogarmi riguardo la tristezza che mi proviene dall'attualità...
Ebbene sì, ho trovato il momento buono per una breve trasferta, dopo i vari cambiamenti della mia mogliettina che mi costringe sempre ad organizzare i viaggetti con un paio di giorni d'anticipo (le date "libere" variano una decina di volte in un mese, col risultato che dobbiamo sempre accontentarci di quello che passa il convento).
Questa volta, ci spostiamo nel capoluogo partenopeo, per tre giorni, con la macchina carica di bagagli e impicci. Prima scoperta: avevo l'intenzione di lasciare l'auto vicino Napoli e prendere un trenino locale, ma ho trovato poco traffico e così ho tirato dritto fino al centro. Trattandosi dei primissimi di gennaio, con le scuole chiuse e l'attività ancora ridotta, ci si muove che è una meraviglia! Lasciata la potente FIAT Cinquecento in un garage a pagamento, il resto si fa a piedi e in autobus. Conclusione: se il giorno è quello giusto, potete recarvi da Roma a Napoli anche in macchina, con un bel risparmio di tempo.
Il centro di Napoli è abbastanza piccolo, ma caratterizzato da salite e discese da montagna russa, quindi i mezzi -e sopratutto le funicolari- sono necessarie.
Breve diario di viaggio:
2 gennaio 2004
Biglietto d'ingresso per Castel Nuovo
Corso Umberto I, Castel Nuovo, piazza del Municipio, Teatro San Carlo, piazza del Plebiscito, Palazzo Reale, via Toledo, Santa Chiara e piazza del Gesù, Chiesa del Gesù Nuovo, "via dei Presepi".
Corso Umberto I è un lungo viale costeggiato di negozi e palazzi storici, che conduce alla zona di Castel Nuovo dove si concentra l'attività turistica.
Una visita al castello è d'obbligo, anche per la bella vista sul Golfo e sul Vesuvio. Le sale non sono interessantissime ma il fascino dell'intero quartiere è indiscutibile.
Uscendo dal castello, pochi passi conducono alla bellissima piazza del Municipio, ampia e scenografica, con le statue di regnanti e conquistatori allineate lungo il Palazzo Reale.
Qui, si fa ressa fuori dal Caffè Gambrinus per assaggiare la famosa bevanda alla nocciola; ma una visita il locale la merita anche per le ricche sale, mirabilmente dipinte e ornate. Più belle, secondo me, di quelle del Caffè Greco a Roma; in generale, anzi, la sale più belle che abbia mai visto in un locale pubblico che vanti una storia.
Consentitemi un consiglio di stampo gastronomico... abbiamo mangiato bene in una piccola trattoria molto accogliente, in via Nardones: la Trattoria San Ferdinando di Aldo Bruno, dove la proverbiale pesantezza della cucina napoletana è poco accentuata senza tuttavia abbandonare la tradizione. Sfamarsi a un tiro di schioppo dai monumenti principali senza partecipare alla calca dei turisti sarà per voi una vera soddisfazione.
Teatro San Carlo in una stampa d'epoca
Usciti soddisfatti dalla trattoria, abbiamo proceduto con la visita del Teatro San Carlo e dell'interno del Palazzo Reale, che peraltro stava ospitando pezzi per la XIV quadriennale d'arte contemporanea.
Lasciate le sale dei potenti, siamo saliti per la pedonatissima via Toledo, praticamente il "Corso" di Napoli, sul quale si affacciano negozi e ristoranti eleganti di ogni tipo.
Poi, abbiamo deviato per la zona della "vecchia Napoli", con belle quanto cadenti chiese e vicoli, Santa Chiara, piazza del Gesù. Qui c'è anche la "via dei Presepi", che non so come si chiami veramente ma nota con questo nome perché ospita decine di botteghe dove vengono lavorati o solamente venduti i pezzi per comporre il presepe napoletano.
Ho usato la parola "cadenti" non in senso dispregiativo: l'intonaco screpolato, i graffi alle pareti, le vernici vecchie fanno tutte parte del fascino del capoluogo, che non sarebbe più lo stesso con le pareti tirate a lucido e senza i suoi innumerevoli vicoli angusti. Consiglio comunque di "navigare" per la zona vecchia con una mappa a portata di mano e di non sottostimare le distanze.
3 gennaio 2004
Volantino della mostra su Gauguin
Il Museo di Capodimonte si raggiunge bene con gli autobus che si arrampicano per le salite della città; è circondato da un parco verde e tranquillo e merita senza dubbio una visita.
Il Museo Archeologico Nazionale, poi, ancora da raggiungere in autobus, risulta proprio imperdibile e ospita bellissimi pezzi provenienti da Pompei ed Ercolano, in special modo i mosaici.
La funicolare, invece, ci porta abbastanza vicini a Castel Sant'Elmo (ma c'è ancora da camminare), che vanta una posizione estremamente elevata e una bella vista d'insieme sul Golfo.
Esso ospita mostre di vario genere; nel nostro caso c'era Gauguin, decisamente... appetitoso!
3 gennaio 2004
Lasciamo la capitale partenopea e dirigiamo verso il Vesuvio, poi toccherà ad Ercolano.
Ci lanciamo nella scalata del vulcano dalle pendici spruzzate di neve fino alla fumante cima; possiamo dire, sudaticci ma contenti, che c'è una bella vista e che abbiamo fatto tutto quello che dovevamo.
Mi piacciono le gite ben riuscite (ogni riferimento all'A-TEAM è puramente casuale)!
Ci sfamiamo con un pranzo eccellente dentro Ercolano; mi piacerebbe dirvi dove ma per farlo dovrò prima ritrovare il biglietto da visita del locale.
Sic!... La città antica viene raggiunta dalle nostre stanche gambe quando è in chiusura. Peccato, ma forse è meglio così. I migliori film lasciamo sempre una punta di amaro sulla lingua.
Mi riprometto comunque di coprire quanto prima le rimanenti tappe: Ercolano, Pompei, la Reggia di Caserta.
vostro affezionatissimo Ubi