Il caso Watergate, l'assassinio di Kennedy, l'Iran-gate e le altre belle faccenduole nelle
quali sono state coinvolte la Casa Bianca e la CIA non hanno ancora svegliato le coscienze
degli statunitensi. Probabilmente, anzi, la coscienza non ce l'hanno più.
Non che sia una novità: tutti i potenti hanno sempre giocato sul fatto che la gente ha la
memoria corta -non più di qualche mese-, ma la cosa che spaventa è che una nazione con un esercito
tanto pericoloso possa essere popolata di tanta più ignoranza rispetto ad altre. Possibile che
dopo tanti casi nei quali la dirigenza ha piegato al suo volere interi apparati, gli abitanti
ancora bevono tutte le idiozie che vengono loro propinate?
Per la maggior parte di quelli che leggono di storia o che proprio non dormono in piedi, era
assolutamente evidente sin dall'inizio che i dati sulle armi irachene erano montati; si riproponeva
come unica immagine quella di un camion con un paio di missili sopra. Eppure dovrebbero ormai saperlo
tutti che con il numero di aerei spia e di satelliti che tenevano d'occhio l'Iraq, dieci
anni avrebbero dovuto produrre migliaia di testimonianze fotografiche di movimenti sospetti.
Anche ammettendo che Saddam forzasse movimenti coperti ed invisibili, è davvero difficile immaginare
un riarmo senza esperimenti di lanci di missili, cannoni che provano, ecc...
Ancora la gente non sa che nelle aree sotto monitoraggio vengono registrate vibrazioni, deflagrazioni,
lampi di luce di ogni tipo?
Bisogna guardare in faccia la realtà: ormai la presidenza degli USA rappresenta un posto di
comando assoluto, dal quale si può liberamente manovrare il consenso grazie ai media, mentire
contando sia sull'ignoranza del cittadino medio che sull'impossibilità del singolo, negli apparati,
di reagire.
E, dulcis in fondo, ordinare stermini di massa e attacchi terroristici con buone probabilità di
passarla liscia. Chi proprio dormisse ancora nel mondo dei sogni e non sappia di cosa parlo,
dia un'occhiata al breve commento sulla storia dell'impegno "militare" USA nel mondo nel
film "Bowling a Columbine" di Michael Moore e ai libri di Noam Chomsky (ma ci sono tanti altri
autori suoi quali contare).
Ci rendiamo conto del fatto che gli alti funzionari della CIA non hanno avuto il coraggio di
segnalare le anomalie quando era il momento per paura di essere spazzati via dal potere della
loro presidenza?
E se non loro, chi?
Ma la cosa più agghiacciante è che, come sempre in questi casi, negli USA non conta tanto
il numero di vittime innocenti che hanno costato le varie violenze perpretate nel mondo
grazie alle menzogne dei loro presidenti, quanto il semplice fatto che il presidente
potrebbe aver loro mentito.
Non viene loro il vago sospetto che ai rimanenti cinque miliardi e mezzo di abitanti del
pianeta, di fronte a tanti morti, non frega un c***o di una idiozia del genere?
E se pure, come è stato già ammesso, ci fosse solo stato un uso strumentale di informazioni
vecchie e non riprovate, dato che sulla base di questo sono stati commessi dei massacri,
possibile che questo non sia sufficiente per azzerare la fiducia nel presidente?
Ma uno che può far partire una guerra mentendo, può avere la fiducia di oltre la metà
dei suoi cittadini? Chi dobbiamo temere di più, l'assassino che li guida o loro stessi?
Credo che siamo allo sfascio più totale.
Purtroppo, la mia scarsissima informazione nei confronti dei singoli personaggi mi aveva tenuto
lontano dalla conoscenza di Bush stesso e dei suoi tirapiedi. Scopro con eccessivo ritardo che
si tratta di figure che teorizzano la supremazia americana e l'uso della forza per reprimere
qualsiasi realtà concorrente da molto tempo, da molto prima dell'attentato alle Torri, come
pure da lunghi anni avevano chiamato a gran voce la seconda guerra contro l'Iraq.
Potrete trovare qualcosa riguardo questi simpatici signori cercando i siti appartenenti ai loro
"movimenti", nel quale essi stessi presentano idee che dovrebbero far tremare qualsiasi europeo,
cinese e giapponese, ovvero qualsiasi membro di una forza economica che potrebbe avere i
numeri per competere con i signori d'oltreoceano e che potrebbe essere quindi vittima di
loro ritorsioni, un giorno vicino o lontano.
Non bastasse questo, ricordiamoci che sono sempre gli USA in prima fila contro la produzione
a basso costo di medicinali nei paesi devastati da epidemie e malattie mortali, calpestando
senza alcun ritegno ogni minimo barlume di coscienza che scalda il "Primo Mondo".
Quegli stessi USA, ovviamente, che hanno minacciato di fare a pezzi la Bayer se non avesse
stracciato il prezzo del suo antibiotico contro l'antrace appena faceva loro comodo.
Siamo, insomma, a questo: il principio vuole che il paese più ricco del mondo, che non ha
problemi di spesa, possa imporre per i propri cittadini lo stesso privilegio che nega
ai paesi nei quali non c'è nemmeno l'acqua per ingoiare le pastiglie.
Non solo, possibile che ogni volta che tutto l'Occidente riesce a mettersi d'accordo su
qualche misura per proteggere l'ambiente con il resto del mondo, sono sempre e soli gli USA
a non ratificarla? E' questa la grandezza del paese più potente e ricco del mondo, quella
di non avere nemmeno la volontà di spendere qualcosa per il bene di tutti quando gli altri
ne dispongono?
E da noi? Come se la cava il governo che nell'intero globo è più sottomesso dalla cultura
e dal volere d'oltreoceano?
Tutto era scontato e tutto sta andando come previsto. Potrei spendere mille parole su
questo e quello, comunque basterà sottolineare lo scatafascio economico che vivono i comuni
cittadini, con i prezzi raddopiati e un ISTAT di Stato che continua a sfornare dati rassicuranti
sull'inflazione, come se la gente fosse cieca e sorda. Non è l'ISTAT un organo teoricamente
indipendente che risulta invece piegato alla volontà del presidente del consiglio e del
suo governo? Non ci ricorda il rapporto tra Bush e la CIA?
Negli USA i continui tagli del costo del denaro non stanno portando alcun miglioramento
ad una situazione economica assai preoccupante -e se non fossero gli USA, sarebbero a terra
da un pezzo, visto che il potere rende casualmente accettabile anche il disastro...-, ma i nostri
economisti leccapiedi continuano ad esaltarli come soluzione al boccheggiare delle aziende,
mentre l'euro, tenuto in piedi da una politica comune di mantenimento dei tassi, sta
galoppando e frantumando ogni record abbassando per noi il costo delle materie prime (incluso
il petrolio) e degli investimenti all'estero. Nemmeno le tradizionali previsioni di riduzione
delle esportazioni, teoricamente conseguente dalla moneta forte, sta avendo effetto.
Eppure, dati alla mano, con il palesarsi di un'incapacità di perseguire le frodi e
l'evidente volontà di salvare i patrimoni dei soli ricchi, con tutti i dati economici
peggiori di quelli visti durante il governo di Prodi, c'è ancora chi se la beve tutta.
Il nostro governo ha chiaramente deciso di tenere una politica di imitazione e di sottomissione
nei confronti del gruppetto di Bush, presentandosi, in poche parole, come un elemento di disturbo
nella crescita della forza europea che veleggia in altre direzioni. Nemmeno quello che era
l'orgoglio nazionale della destra tradizionale è sopravvissuto: siamo servi dichiarati
di Bush, e per esso si usa tutta la retorica più triste. Quella che non dovrebbe funzionare
nemmeno con un bambino di dieci anni: sento dire da parlamentari che chi è contro la guerra
è a favore di Saddam Hussein, e sembra prevalere chiaramente il totale azzeramento del valore
della vita: è più importante servire "l'alleato" in un ingiusto massacro che "tradirlo".
Gli unici contenti del Berlusconi sembrano essere i commercianti e gli evasori: rassicurati
dall'ennesima raffica di condoni e dall'avvento di un governo che premia il ladrocinio,
hanno ricominciato a non battere gli scontrini (avete notato?), non contenti dei prezzi
vertiginosi che hanno imposto -eh, già, dato che alla produzione non hanno subito rincari
particolari, sappiamo bene tutti che sta giocando sporco chi è dietro alla cassa...
Ovviamente, certo, ci sono anche quelli che guardano solamente la televisione e quelli che
ancora credono ai comunisti che mangiano i bambini.
Tranquilli, ragazzi: le tasse le paghiamo noi!
E' vero, se ne sono viste di tutti i colori. Ma perché insisto a sottolineare esclusivamente
il lato economico? Perché non parlo di come Berlusconi e i suoi abbiano utilizzato il
Parlamento per mesi per fare le leggi in grado di salvarli dalla legge?
Semplice: ci sono ancora stormi di imbecilli che tributano al presente governo le maggiori
capacità proprio in campo economico. Se dopo due anni di radicale discesa delle performance
italiane pensano ancora che sia tutta colpa della crisi internazionale, allora davvero non
c'è rimasto sale nella loro materia grigia, ma forse una speranza per loro c'è.
Si può ragionare con quanti ancora credono che sia un uomo capace pur ritenendolo
un farabutto. Si può illustrare loro quante sono le menzogne con le quali si spaccia
per esperto d'economia.
Ma per quelli che lo ritengono un perseguitato dalla giustizia,
beh, per quelli non c'è proprio nulla da fare. Sarà ignoranza, sarà quoziente
d'intelligenza, sarà testardaggine, sarà una tara genetica, ma credere a uno
che possiede oltre la metà della raccolta pubblicitaria italiana, TV, giornali e
quant'altro, e che dice che sono gli altri ad organizzare una campagna contro di lui,
non è indice di attività cerebrale. I fatti dovrebbero parlare da soli; se non bastano,
siamo al coma della mente.
Ma per quelli che ancora pensano che le ricette che hanno già fallito in altri grandi paesi
capitalisti possano riuscire qua, qualcosa si può fare. Se vedere che i manager di
ciclopiche aziende sono fuggiti col malloppo mentre tutto precipitava, quegli stessi che
cinque anni fa predicavano l'attuale politica di Berlusconi e Tremonti in altri lidi,
se tutto questo non ha acceso una lampadina nelle loro menti, possiamo rammentare loro
questi fatti.
Per gli altri, ogni speranza è vana.
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