Recensioni film su DVD



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Non troverete in questa pagina, se non raramente, molto più che un commento sintetico. Ciò che viene recensito è il film in sé, non il livello audio/video della trasposizione su supporto digitale, anche perché non possiedo strumenti adeguati a valutarla a fondo.
Un film si ama o si odia per questione di gusti e di inclinazioni personali, tranne che in alcuni casi. Cercherò quindi di distinguere bene tra i film che davvero sono un must, per tutti, quelli che oggettivamente valgono poco, e quelli per i quali influisce fortemente il gusto.

E' difficile trovare delle buone recensioni, sulle riviste e sui quotidiani se ne vedono efettivamente di tutti i colori. Spero di essere davvero imparziale e asettico, per quanto possibile!

TitoloGiudizionote (anche tecniche)
( A )
Aladdin e il re dei ladri Sequel Disney, al di sopra della media per essere tale, vale la pena di darlo in pasto ai bambini affamati di nuove storie. Ciò che da qualche tempo turba della Disney, e non è la prima che ne parlo in questo spazio, è l'estrema ripetitività del suo repertorio. Sembra che vi siano dei meccanismi ormai estremamente consolidati nella casa americana, chiaramente orientati a fare successo al botteghino e ancora di più nel mercato dell'home video, a scapito della qualità e della fantasia.
Aladdin incontra qui suo padre, come nella Sirenetta II si ha una figlia e come, ancora, nel seguito del Re Leone (già pietoso per la squallida copiatura di ogni dettaglio di una vecchia produzione giapponese) si ha una discendente. In tutti i casi, il contrasto generazionale è al centro della scena e la ragione sta dalla parte dei giovani, mentre i genitori fanno la parte di chi ha indurito la propria posizione fino a non sentire ragioni e a non comprendere i sentimenti altrui. Dopo qualche cartone, diventa insopportabile vedersi proporre sempre lo stesso copione e caratterizzazioni che hanno il marchio di fabbrica. Meditate, gente, meditate...
Agnes Browne (la vera storia di) Un bel lavoro, ambientato a Dublino. Realistico e favoleggiante allo stesso tempo, interessante per vari aspetti e comunque con una notevole interpretazione. Angelica Huston si dimostra davvero brava anche come regista. Ancora una volta, i sottotitoli obbligatori in lingua italiana guastano l'ascolto in lingua originale. Oltre ad essere più invadenti del necessario, in questo caso sono anche maldisposti, spesso troppo anticipati, a volte non coprono momenti di dialogo.
Le voci italiane sono belle ma niente affatto allineate con quelle anglosassoni, tuttavia questo è un peccato minore, anche dipendente da gusti personali.
Non vogliamo negare alcunché all'Istituto Luce, che si sforza di portarci produzioni meno note quanto valide, ma forse qualcosa di più, per i sottotitoli, si poteva fare...
Alice nel paese delle meraviglie Esattevolmente splendido, ma probabilmente non c'è bisogno che ve lo dica io. Uno dei primi titoli Disney su DVD, già manifestava l'eccellente binomio digitale-cartone animato. I colori sono davvero brillanti, e si sente tutta la freschezza della Disney quale era una volta.
L'Appartamento (The Apartment) Classica commedia Hollywoodiana con gli eccezionali Jack Lemmon e Shirley MacLaine, diretti da Billy Wilder (più di così...)
Sebbene non eccezionale, si tratta di un ottimo lavoro nel suo divertente genere.
Menzione di merito, più che per Lemmon (figura voluta eccessivamente nevrastenica), per la MacLaine, che ha sempre una mimica facciale dolce ed espressiva.
Un Amore Splendido Ancora una commedia Hollywoodiana, piuttosto deludente dal punto di vista generale. Gli attori sono bravi, ma la storia è fiacca e anche eccessivamente superficiale su alcuni argomenti. Devo dire che mi ha disturbato, in particolare, la banalità con la quale viene descritta la vita del playboy squattrinato che decide di mettersi a lavorare partendo dal nulla... diventando un pittore che riesce a vendere in tempi ridicolmente brevi e conducendo una vita che tutto sembra fuorché dura...
Austin Powers - la spia che ci provava Scialbissimo sequel di "Austin Powers - il controspione" (che viceversa mi è piaciuto molto). Non guardatelo... e dire che avevo dato retta ad una recensione che lo riteneva ottimo! Un discorso a parte merita il doppiaggio, eccessivo e insoddisfacente. Devo dire che il primo "Austin" l'ho visto in inglese e non ho idea di come fosse in italiano, comunque anche da questo punto di vista il successore vale molto poco.
Le Avventure di Pinocchio (Comencini) E' una pellicola eccellente, nonché educativa. Non sto parlando della favola di Pinocchio in sé, forse anche bacchettona, quanto dell'ambientazione in cui Comencini ha riprodotto un mondo povero quanto orgoglioso, nel quale ogni cosa ha il suo valore. La fotografia, i costumi, la recitazione sono tutti di alto livello, ma più che mai un aura di precarietà e di bellezza ricopre il corso degli eventi dall'inizio alla fine. Da vedere, per meditare a lungo. Anche sulle nostre origini, e sugli sprechi che caratterizzano il nostro mondo.
Atto di forza Trattasi di un bell'esempio di filmetto di fantascienza ben riuscito e poco noto; peraltro, essendo soprattutto d'azione, non delude nessuno o quasi. Qualche bella trovata, un'ottima trama ed effetti decenti ne fanno un piccolo gioiello. La qualità video non fa impazzire, ma possiamo presumere che l'anzianità della pellicola influisca su questo. Il DVD ha una caratteristica particolare, letto con il Dxr2 della Creative: se la lingua predefinita del lettore è impostata su "inglese", riuscirete a vederlo solo in inglese e senza sottotitoli(!), laddove la realizzazione prevede che questi siano per forza presenti (puah!)
( B )
Blackadder - volume I Chi non conosce Rowan Atkinson? Ebbene, prima di girare "Mr. Bean", lo stesso fu protagonista di una serie mai uscita in Italia: Blackadder, a mio giudizio più divertente di Bean anche se meno originale. Blackadder vi farà sganasciare... Unico problema: il titolo è disponibile solo in inglese (non saprei dove reperirlo in Italia), e anche un inglese non facilissimo. Ma per chi se lo può permettere, un vero must. trattandosi di una serie, ha ovviamente i suoi alti e i suoi bassi, ma per essere un mix di comicità demenziale e humour inglese, si mantiene sempre su livelli piuttosto elevati e la sua eterogeneità lo rende adatto anche a chi non ama il "demenziale"
Big Night Ancora una grande scoperta. Rimandate la visione di questo capolavoro a quando avrete voglia di scontrarvi con l'amarezza di una trama condita anche di comicità elegante. Quando sarete pronti, gradirete la trama come pure il ritmo, la sceneggiatura e l'ambientazione impeccabili, il pathos e la recitazione, il finale drammatico e insieme farcito di succulenta speranza e buoni sentimenti. Non trascuriamo il fatto che il film rappresenta un incredibile monumento alla cucina italiana, quella vera, e all'amore che si può dedicare ad essa.
Blade Runner Chi l'ha visto sa di cosa sto parlando; chi non l'ha visto non ha idea di cosa si sia perso. Blade Runner non è "un film" bensì "il film" nella sua categoria. Chi non l'ha visto farebbe bene a rimediare subito... E non aggiungo altro. Blade Runner, come pure "Odissea 2001 nello spazio", ha costituito un punto di riferimento per tutta la cinematografia di fantascienza (e non solo!) a seguire. Nessun regista in nessuna parte del mondo ha potuto evitare di conoscerne almeno la struttura e la trama, nonché l'ambientazione. A differenza dell'Odissea di Kubrik, però, è un film godibile e bello per tutti, ma non per questo meno interessante.
Bowling a Columbine (Bowling for Columbine) Michael Moore è considerato quasi un dissidente nel suo paese, e in questo documentario -che ha meritato un successo unico per il genere- attacca la cultura delle armi, della paura e della violenza che regna negli USA. E' abbastanza interessante il fatto che nella propria ricerca, il regista passa da una tesi abbastanza comune ad una visione leggermente diversa del problema, che coinvolge anche la struttura sociale della nazione e un insieme di fattori meno evidenti. Da vedere. Bisogna tenere presente il fatto che si tratta di un documentario per capire cosa abbiano di così importante il suo incasso e la diffusione che ha raggiunto: non solo la tecnica narrativa ha trovato il giusto spazio per interessare lo spettatore, ma sono presenti i giusti spazi di riflessione per una corretta "digestione" dei concetti.

Molto significativa l'intervista nei contenuti speciali. Va vista quanto il film per capire meglio.
( C )
Casablanca Imperdibile il classico con Bogie: Casablanca ha firmato un'era del cinema con una trama appassionante e gli ingredienti classici destinati al successo: ambientazione esotica, personaggi con lunghe storie alle spalle, la guerra sullo sfondo, un'amore travagliato e disperato.
Le figure sono tutte notevoli, nella loro caratterizzazione e grazie alla scelta degli attori.
Sono forse l'unico a non averlo visto prima?
La casa della gioia Un vero peccato! Questa pellicola parte con molte ottime premesse, eppure, almeno secondo il mio giudizio, si spegne gradualmente, pur rimanendo interessante e anche originale. Parlando dei lati positivi, sicuramente annoveriamo tra essi la fotografia e i costumi, nonché la recitazione di molti attori -lo stile è quasi teatrale e ben si abbina con il periodo dell'ambientazione-. Infine, il tema scottante della condizione femminile nelle classi pur agiate del passato viene affrontato ottimamente. Quella che è mancata, si direbbe, è tutta la parte relativa alla sceneggiatura e a alla regia. L'ottimo inizio farebbe supporre, in realtà, il taglio dei fondi durante le riprese, oppure si potrebbe anche imputare tutto al montaggio. Insomma, il film aveva tutte le carte per divenire un gioiellino e invece perde la tempra soprattutto nel finale, durante il quale il dramma della protagonista andava analizzato più a fondo. Avrete capito che non è facile, per un improvvisato censore quale io sono, determinare le cause dei problemi di un film. Comunque, diciamo che dal punto di vista dello spettatore sono due le percezioni "globali" negative: la prima, di avere difficoltà a seguire la vicenda -come in certi romanzi che presentano molti personaggi ma non si preoccupano di delinearli a sufficienza o abbastanza presto perché il lettore li riconosca-; la seconda difficoltà riguarda la mancanza di pathos in alcuni dei momenti più significativi e che avrebbero elevato l'insieme. La causa non sembra attribuibile alla recitazione. Ho la netta impressione che un miglior montaggio avrebbe di gran lunga superato alcuni problemi, pur restando il fatto che la storia è intrigante e vine seguita con interesse fino all'ultimo. Un ultimo commento riguarda il doppiaggio in lingua italiana, nel quale le voci femminili si assomigliavano troppo. In due parole: guardatevi questo film una volta, non più di una, se avete modo di farlo con attenzione.
C'era una volta il West Un comico demenziale ormai classico. Un must per chi ama il genere, da dimenticare altrimenti, non perché non sia ottimo ma perché, notoriamente, questo genere di comicità o lo si ama o lo si odia...
Cube - il Cubo Cube è una produzione indipendente che ha destato interesse negli USA (in un certo ambiente) prima del suo arrivo sul grande schermo. Premetto che mi ha abbastanza deluso, sebbene la recitazione fosse buona e l'idea intrigante: in una situazione aliena e anomala, i protagonisti cercano la via di fuga da una enorme trappola tecnologica. Non sanno perché si trovano lì e non ricordano come ci sono finiti.
Questa soluzione (personaggi in una situazione critica creata al solo scopo di fare indagine psicologica) richiama a schemi che nel cinema erano scomparsi per un certo tempo. Beh, guardatelo una volta ma non mettetelo in cima alla lista delle cose da fare.
Complotto di famiglia Troverete altri titoli di Hitchcock in queste pagine. "Complotto di famiglia" è una buona pellicola e consiglio comunque di vedere il film una volta, dato che il regista raramente scende un certo livello. I protagonisti della vicenda sono personaggi particolari, dei "tipi" originali a modo loro, probabilmente caratterizzati con cura.
Colazione da Tiffany In uno dei film più amati dagli appassionati della Hollywood classica, con la Hepburn che è stata una delle attrici più amate di tutti i tempi e per la recitazione e per la sue vicende personali, bisogna ricordare che i personaggi ritratti sono molto particolari e che al tempo potevano essere considerati quantomeno "dalla moralità ambigua". Devo dire che, pur non essendomi entusiasmato per la trama, piuttosto piatta, ci sono molti punti di forza in questa produzione, dalla qualità della fotografia allo studio dei caratteri; inoltre, ho chiaramente percepito il senso di ribellione ai valori tradizionali espresso con toni pacati che questo film sembra voler esprimere. Pensateci. La comprensione dei dialoghi in lingua inglese non è impossibile in questo caso, consideratelo un film adatto a fare un po' di esercizio.
The Commitments Alan Parker si cimenta (ancora) con protagonisti legati al mondo della musica, e ammette di amare particolarmente l'ambientazione per questa sceneggiatura in quanto la Dublino proletaria ricorda i "suoi" sobborghi di Londra. Personalmente, trovo il film bello anche se non quanto si diceva; è comunque da vedere e adatto un po' a tutti. Ricordiamo certamente "The Wall" tra le realizzazioni del notevole cineasta, oltre a, cambiando genere, Mississipi Burning. Comunque, se vi piace il tipo di ambientazione in "The Commitments", gradirete anche "The Van", "Small Faces" (non so se disponibili in italiano) e "Full Monty", tutti capaci descrivere molto bene la vita dei ceti sociali medi e bassi nel mondo anglosassone.
La congiura degli innocenti Un lavoro di Hitchcock abbastanza noto. Mi ha un po' annoiato, ad essere sincero. Fate voi, comunque di tutt'altro livello trovo, dello stesso regista, "La finestra sul cortile" (vedi).
( D )
Dark City Interessantissima pellicola di fantascienza dalle tinte scure e gotiche, decisamente imperdibile per gli appassionati. Per gli altri, questo rimane interessante ma non sempre consigliabile, dato che manca di quell'indefinibile "quid" che serve per eccellere. Vi troverete alcuni temi sorprendentemente simili a quelli affrontati in Matrix e in pochi altri casi. "Dark City" genera anche una certa suspence e lambisce il confine con il thriller.
Donnie Darko Devo dire che, se in generale trovo pessime le recensioni e ancor più i giudizi dei film che compaiono sulle liste dei "grandi critici", più che mai questo è vero relativamente ad alcune vere perle della cinematografia che vengono bollate come fenomeni per gli adolescenti. I sedicenti esperti, infatti, applicano metodi di giudizio talmente stereotipati e talmente privi della necessaria empatia da renderli del tutto fuorvianti quanto inutili.
E veniamo, per l'appunto, a uno di questi trascurati gioielli -forse perché prodotto da Madonna (pessima attice, lo sappiamo)? Bah!...
Non dirò nulla della trama in sé, sicuramente una forma di paradosso ancor più che nel Pulp Fiction di Tarantino, tanto per citare qualcosa di vagamente analogo nella strutturazione, mi limiterò a osservare che la storia verte attorno all'idea del cambiamento della propria esistenza, della possibilità di viverla intensamente e meglio.
La pellicola strizza un occhio all'adolescenza per due motivi; il primo è più ovvio: il pubblico di una certa fascia è certamente più sensibile a questo tema. Ma ce n'è un altro più profondo che giace nella percezione che hanno gli adulti dell'adolescenza stessa, ponendo in essa la maggior parte dei propri "rimpianti" ma anche dei momenti più sentiti della propria esistenza.
È un film che deve essere "percepito", le considerazioni cerebrali (e ce ne saranno) vanno lasciate a dopo; non tutto sarà mai comprensibile per l'espressa volontà di inserire elementi fantastici quanto inspiegabili (il DVD in mio possesso comprende un'illuminante intervista al regista).
Se pure fosse -e, ripeto, non lo è- un film per soli adolescenti, dovremmo sostenere che ciò che piace solo a loro non ha il valore di ciò che piace solo agli adulti? Altro "bah"!...
Di fatto, qualunque film sia considerato un cult per una cerchia di affezionati ha qualcosa. Se un critico non capisce perché, evidentemente non è abbastanza largo di vedute né capace di immedesimarsi in una data fascia di pubblico. C'è chi ama questo film e chi lo detesta, vale la pena di tentare per vedere se si appartiene alla prima categoria.
Dune (David Lynch) Non tutti possono amare questo regista particolarissimo, noto anche per "Twin Peaks". Personalmente, lo pongo tra i miei preferiti e questo "Dune" mi fece trasalire. Immancabile per chi ama la fantascienza, ma per chi non apprezza il taglio tutto particolare, c'è anche l'altro Dune (recensito in questi spazi), per un pubblico più vasto. Gli effetti sono notevoli sebbene non sempre realistici; l'atmosfera in cui si muovono i personaggi, corrotta dal potere e dall'avidità, viene sapientemente sottolineata dalla scenografia e dal copione. Alcune scene, quasi disgustose, sono create per evidenziare il degrado morale della famiglia Arkonnen, con ottimi risultati. E' quasi palese (eppure, nessuno pare accorgersene), il parallelo esistemnte tra la vicenda del pianeta Arrakis e quelle del mondo arabo, controllato da potentati estranei interessati esclusivamente al petrolio che nasconde.
Non conosco i libri di Dune, in ogni caso la versione cinematografica lancia una denuncia chiarissima sullo sfruttamento delle popolazioni che hanno la "sfortuna" di (non) possedere grandi ricchezze nel "proprio" territorio. I nomi e le architetture usate non fanno che da eco a questa possibile interpretazione.
Dune (miniserie TV) William Hurt sembra essere l'unica ragione per cui qualcuno sa che esiste questa versione di Dune, ben più lunga del film di Lynch. Eppure non è un prodotto di seconda classe, pur manifestando tutte le caratteristiche destinate al piccolo schermo. Se vogliamo, si tratta di una fantascienza più tradizionale rispetto a quella di Lynch. La trama di Dune viene qui approfondita maggiormente, grazie al maggiore tempo a disposizione, creando uno scenario generalmente più credibile e un protagonista meno "onnipotente". I lettori della saga (io non ne faccio parte, ahimé) considerano i libri su Arrakis di altissimo livello. Non potendo paragonare la trama del testo al film, posso solo dire che quest'ultimo rimane nel filone dell'eroe che salva una comunità, base sfruttata da quando esiste l'uomo a oggi (sulla pellicola, riguarda Robin Hood come decine di altri personaggi western, drammatici, ecc...), aggiungendo tuttavia una profondità di analogie al mondo reale e di relazione tra le forze in gioco che lo solleva al di sopra del tradizionale fino ad una categoria di merito superiore.
( E )
Elizabeth Questo capolavoro non va perso, che vi fidiate o meno. Costumi e scenografia suntuose ma equilibrate, trama interessante, e soprattutto ottima combinazione del genere storico con la vicenda personale.
La prima volta che l'ho visto sono stato spaventato dalla fila al botteghino, ma la sala era vuota. Infatti andavano tutti a vedere Verdone. Vabbeh.
Excalibur Questo (buon) film raccoglie i miti della Tavola Rotonda e del Sacro Graal in un unica storia. Per quanto possa piacermi, mi rendo conto che si tratta di un fantasy particolare e che non lo si può consigliare a tutti. Gli effetti speciali non hanno niente di... "speciale" ma saranno proprio gli appassionati del fantasy a gradire il loro limitato uso e l'alone di mistero che circonda l'uso della magia: gli effetti scenici le toglierebbero quel sapore di incompiuto e incerto che la rende un elemento affascinante ma non eccessivo.
La principale pecca del film sta forse nel fatto che si è voluta mettere troppa carne al fuoco: l'affascinante contrasto tra l'avvento del Cristianesimo e il persistere della cultura dei druidi, il sapore ambiguo della magia, la storia tormentata di Artù, Ginevra e Lancillotto, la già citata miscela di due saghe. Si ha l'idea di una storia per chi già ama l'ambientazione e si aspetta tanti richiami, più che di un prodotto destinato al mercato consumistico. Na conssiglio comunque l'assaggio.
La lingua inglese, in questo film, è abbastanza comprensibile. Lo consiglio per quano vogliono migliorarne la comprensione ma non passare il tempo a leggere quintali di sottotitoli.
( F )
La Fortuna di Cookie Un interessante lavoro di Altman, per quanti amano la commedia cum grano salis. Ottima la recitazione del cast, buona la trama che tiene il pubblico attento, credibili e intensi i personaggi. Non considero questo un capolavoro, ma certamente rientra tra le pellicole valide da tenere in considerazione.
Le Fate Ignoranti Mi era stato indicato come un capolavoro; in effetti si tratta di un bel film (sul drammatico) che va visto, ma non di qualcosa di stratosferico. C'è molta buona recitazione, buona regia, un buon copione... La storia inizia così: una moglie scopre che il marito, da poco morto, incontrava un'altra persona, e decide di trovarla... Da questo momento in poi c'è poco di scontato. Apre molti scorci introspettivi interessanti; probabilmente, se dovessi apportare un ritocco, li estenderei ulteriormente (sarei anche curioso di sapere se esiste un'edizione integrale con più scene).
Festa in casa Muppet Bellissima e divertente versione di "A Christmas Carol" (Storia di Natale) di Charles Dickens, uno dei racconti per la gioventù più rappresentato al cinema. Protagonisti i personaggi dello storico Muppet Show, con Scrooge interpretato da un magistrale Michael Caine. Non perdetelo!!! Spero di non dover presentare Kermit e gli altri pupazzi Muppet a nessuno della mia generazione: se avete perso il loro Show, probabilmente siete cresciuti meno felici del dovuto. Mi ha un po' disturbato vedere il marchio Disney sul DVD e la prima impressione è stata seguita da un paio si mancanze piuttosto sconfortanti: i contenuti speciali, molto carini per i bambini, sono solamente in lingua originale (tra gli altri, una collezione di errori che i Muppet avrebbero commesso durante le riprese e di gag correlate, nonché il documento "Natale nel Mondo"). Manca inoltre una bella scena del film, senza che ve ne sia ragione. In ogni caso, questo pezzo non deve mancarvi, anche se siete cresciutelli.
La Finestra sul cortile Trovo che sia un capolavoro, tanto più se consideriamo la restrittissima scenografia e quindi i pochi ambienti coperti nell'intero svolgersi della vicenda. Non ha torto, vanta da sempre un grande successo di critica e di pubblico. Da non perdere, per nessun tipo di spettatore. Devo confessare che non avevo mai compreso il fascino di Grace Kelly prima di aver visto questo film. Eppure c'è un primissimo piano della diva che è veramente da mozzafiato, anzi posso dire che, per quanto ricordi, solamente un altro film ("Lady Hawk") può vantare un primo piano altrettanto bello, ma non allo stesso livello. So per certo che non è rimasto impresso solo nei miei pensieri: tra gli speciali del DVD c'è un commento (dello scenografo? Non ricordo!) nel quale proprio quel primo piano viene citato. La pellicola è eccellente, rivela tutta la classe e la maturità di Hitchcock, e quei pochi fotogrammi da soli valgono più di mille parole.
Full Metal Jacket Ho sempre considerato questo uno dei migliori film partoriti dalla mente geniale di Kubrik. Ho grande difficoltà a considerarlo un film di guerra: contrariamente a quanto potrebbero suggerire l'uso del grandangolare, tipico di Kubrik, l'azione sempre presente e le meticolose ricostruzioni degli ambienti, trovo che il centro della storia sia tutto nei diversi modi, personalissimi, con i quali i protagonisti affrontano il conflitto e come esso si ripercuota al loro interno. Vedetelo e tornate a vederlo e tornate ancora. Non c'è fondo alle riflessioni che queste immagini possono generare. Alcuni trovano i film di Kubrik molto "freddi", e in un certo senso, in molti di essi il regista applica una visione fredda e profondamente esterna della scena. Quasi sempre, lo spettatore viene condotto a provare forti emozioni riguardo alle vicenda ma non molto riguardo i drammi personali dei protagonisti. O, più correttamente, la maestria di Kubrik sta nell'elevare ogni figura a un livello tale da apparire archetipo, essere credibile più come simbolo che come essere umano. Questo si applica, per esempio, all'intollerabile sergente (l'attore fu effettivamente addestratore dei marines) che non mostra mai un segno di dubbio o cedimento e al povero "Palla di Lardo", per il quale tutti provano pena ma nessuno si interessa, in fondo, a quali siano i suoi pensieri. Non a caso, il protagonista di questo film è uno dei pochissimi personaggi davvero umani di Kubrik in quanto non eccessivamente caricato e quasi normale, una sorta di occhio equilibrato nel mezzo della follia. E in due momenti egli lascia trasparire i pensieri di Kubrik: per una volta, il regista ha lasciato trapelare sé stesso e le sue riflessioni, quasi sommessamente, quasi perché non ne poteva più di far vedere senza farsi sentire direttamente. Il commento alla scena finale e la spiegazione circa il simbolo di pace sull'elmetto esprimono una profonda verità sul regista e sulle sua scelta di cercare il bene e il male anche laddove, a prima vista, non vi è nulla del genere. Kubrik documenta e accetta la crudezza della realtà per scelta, e il soldato dichiara questa scelta. La Storia dell'uomo è molto più vicina alla rimanente follia che permea le pellicola del genio di quanto crediamo, e l'occhio che la guarda è nell'occhio del soldato.
( G )
Il Grande Freddo Questo film è un cult e non a caso. La recitazione è di altissimo livello, non c'è da stupirsi se molti degli attori che vi trovate giovanissimi sono stati lanciati con questa pellicola. Chiunque ami il genere "poetico", e non intendo la banale, prevedibile e melensa commedia romantica, deve godere di quest'opera. Troverete un film analogo a questo, anzi apparentemente ispirato ad esso, in "Gli amici di Peter" di Kenneth Branagh. Anche questo è ottimo ma nel momento in cui scrivo ne esiste una trasposizione su DVD con la sola lingua italiana. Sto aspettando di meglio.
Gattaca Gattaca è stato uno dei primi titoli su DVD che ho comprato, pur non conoscendo affatto il film: c'era ancora poco da scegliere. Con mia sorpresa, ho constatato che si tratta di un piccolo capolavoro passato inosservato. Un film bello per tutti, non perdetelo, e non fatevi confondere dal primo impatto: non è un film di fantascienza. Non propriamente, almeno.
Ghost in the shell Trattasi di uno dei più bei film d'animazione giapponese, secondo me superiore ad Akira nel complesso. Non va bene per i piccoli, ma per il resto del pubblico, tutto quello ch non storce il naso di fronte ai cartoni, è molto interessante. possiedo la copia per la zona 1, quindi in lingua inglese (c'è il giapponese, per chi lo capisce...), ma al momento in cui scrivo ne esiste una prima versione per la nostra zona 2, di pessima qualità video, e una seconda dovrebbe uscire a breve
Goldrake all'Attacco Il film riassume -anzi condensa- parecchie puntate della serie omonima (altrimenti nota come Atlas Ufo Robot) e il maestro Go Nagai dà prova del suo talento con il personaggio che ha avuto grande successo e che si pone tra quelli che hanno rivoluzionato il mondo del cartone, trasportando il manga giapponese alla ribalta.
La pellicola è soddisfacente se si considera quante cose orribili sono state fatte in casi analoghi, che presentano solo un'azione continua, poca trama e tagli inaccettabili. In questo caso, invece, la scelta dei pezzi è buona e la storia procede piacevolmente.
Certo, la serie è superiore, ma per chi non ha il tempo né la voglia di seguirla (al momento in cui scrivo si trova nel mercato nero, non è escluso che verrà prodotta in DVD), troviamo qui una soluzione alternativa.

Eppoi Goldrake non si discute, si ama!
L'intera serie viene ripresa in tre film differenti (questo è il primo). Tutto sommato, va bene per rievocare i vecchi tempi (come già detto, risulta forse difficile oggi, se non per gli appassionati, vedere per intero le puntate originali). Se volessimo però trovare un difetto, diremmo che si sarebbe dovuta produrre una durata superiore per perdere meno contenuto. Dobbiamo però considerare che la destinazione del film era la sala cinematografica e la durata indirizzata ai bambini.
Il trattamento del video è buono; l'audio ha pessime cadute nella parte iniziale ma migliora procedendo con la visione.
Il Giardino Segreto Un bellissimo e troppo trascurato, commovente classico per grandi e piccini. Consiglio questa favola senza riserve. Forse un po' triste per i piccolissimi. Di questa produzione posso dire che (al di là della scontatezza del finale quasi immancabile nel genere), tutti gli elementi sono di ottimo livello.
Il Giorno dei Trifidi La mia passione per la fantascienza classica mi ha portato a commettere un errore di sopravvalutazione. "Il giorno dei trifidi" è infatti un film piuttosto fiacco e anche decisamente sconclusionato, interessante per il periodo, ecc... ma non di grande livello. Il finale alla deus-ex-machina anche poco coerente, la compresenza di due temi forti (la cecità e l'invasione) dei quali il primi sembra servire più che altro a rendere credibile il secondo, causano questa debolezza dell'impianto generale. Stuzzicanti le visioni apocalittiche causate dalla cecità. Di bassissimo livello, purtroppo, la traccia audio inglese, mono con continue cadute di volume e qualità generalmente dubbia. Ma non è detto che sia l'ultima edizione in DVD per questo classico.
( H )
( I )
Intervista col vampiro Trovo che sia una grande pellicola. Non aspettatevi un film dell'orrore, perchè non lo è: semmai, risulta drammatico e, se vogliamo, sentimentale, ma anche molto duro. Come tutti i grandi film, non va visto facendo altre cose. Non datelo in pasto ai bambini.
Intrigo internazionale Chi ha letto tutte le mie recensioni saprà che apprezzo molto Hitchcock, tuttavia devo dire che questo suo notissimo film mi ha lasciato assai perplesso. Ho notato (e non sono un acuto osservatore, anzi, potrebbe passarmi sotto gli occhi un elefante blu senza che me ne accorga) svariate incongruenze (vedi le note). A parte questo, il film è gradevole e va visto. Sempre eccellente la recitazione. Convincente il doppiaggio. Parecchie scelte sono state seguite per alzare la tensione, tuttavia dobbiamo chiederci se non si sia superata la soglia della crediblità, con la quale bisogna comunque fare i conti in queste situazioni. Certo, rispetto ad un comune film d'azione degli ultimi vent'anni, siamo sempre entro canoni "umani", ma il comune cittadino interpretato da Gregory Peck riesce a scampare in modo assai inverosimile a criminali e spie di ogni sorta. L'assurda fine dell'aeroplano che gli dà la caccia apre le danze.
Ma vi sono scene strane anche nel finale... come quando nessuna reazione viene provocata nella protagonista femminile dallo sparo al pianterreno (sorda?).
Come riesca l'uomo a passare tra tanti in una stazione senza essere riconosciuto, quando la sua foto dovrebbe essere sulla prima pagina di tutti i giornali, per poi essere individuato proprio quando indossa gli occhiali scuri, è altrettanto strano.
Ma tant'è, ad Alfred si perdona quasi tutto.
Un'incidente di caccia (Nero Wolfe) Con questo e molti altri titoli, il Nero Wolfe di Buazzelli diventa sempre più insopportabilmente simpatico, al pari dei suoi collaboratori. Sono davvero grato alla ELLEU Multimedia per il lavoro di recupero di questi vecchi bianco/nero italiani. Una considerazione merita il fatto che gli episodi di questo giallo sono tutti di alto livello, con poche eccezioni. Laddove una trama potrebbe risultare meno intrigante, interviene la simpatia delle figure a risollevare il tutto con facilità.
L'Incantesimo del Lago Un buon cartone, niente di più, ma ottimo per i bambini. Uno dei tanti tentativi, da parte di altre case, di imitare lo stile Disney. Molto spesso, i disegnatori sono proprio fuoriusciti da quest'ultima e il tratto si riconosce. Bisogna ammettere, però, che la cura destinata al prodotto non è mai dello stesso livello del colosso, soprattutto nella sceneggiatura. Tuttavia, si percepisce un che di artigianale che non guasta quando confrontato con l'asettico perfezionismo del modello di riferimento.
( J )
( K )
Kyashan, il Mito Solo per amanti del cartone giapponese, questa miniserie di quattro episodi riassume sinteticamente la serie televisiva sull'androide Kyashan molto seguita anche in Italia. Nessuno dei patiti dovrebbe perdere questo prezioso omaggio al mito di Kyashan prodotto a dieci anni di distanza dall'originale. La Yamato Video è una delle poche case italiane dedite al cartone giapponese, ben nota a tutti i fan del manga. Non ha trascurato il recupero dei cartoni che abbiamo divorato negli anni Ottanta, e continua su questa strada.
( L )
Luci della Ribalta (Limelight) Un capolavoro drammatico senza tempo, da vedere e rivedere. Charlie Chaplin abbandona la figura di Charlot e realizza un bianconero nel quale mette tutte le sue idee e la sua genialità, dimostrando di saperci fare anche con l'odiato sonoro. Riflessioni e idee del regista traspaiono in ogni fotogramma di questo che rimane un monumento al mondo fugace dell'arte e alla sua crudeltà verso chi la lascia in un declino inesorabile. Non a caso, figura Buster Keaton come spalla del protagonista (Calvero). Segnaliamo anzitutto come un altro bellissimo film, "Chaplin" (autobiografia del genio), si chiuda in modo vagamente simile. Non dico perché e come per non rovinarvi il gusto, ma non perdetelo!
Inoltre, bisogna considerare il lavoro come un ricco testamente artistico, nel quale il vagabondo lascia detto quanto possibile sulla pantomina, sull'arte, sulla musica e sugli artisti, nonché sulla loro incerta e a tratti paetica condizione.
Lupin III (collezione, I serie) La prima serie ("con la giacca verde") di Lupin III non ha bisogno di presentazioni per quelli della mia generazione. Si tratta di un cartone che al tempo usciva molto dagli schemi del made in Japan, e che risulta tutt'oggi di grande interesse. In corso d'opera, ha subito un'evoluzione che parte dai primi episodi pervasi da una vena malinconica e da finali drammatici, ad una prevalenza del lieto fine e del divertimento, nonché di trovate di grande effetto. La serie successiva ("con la giacca rossa") ha esageratamente forzato la parte "ilare" del personaggio-Lupin risultando piuttosto indigesta per quanti sono cresciuti con la prima. Anche il doppiaggio per la voce del protagonista ne ha risentito. Per me, il primo Lupin III rimane inevitabilmente quello "vero".
( M )
Mangiare Bere Uomo Donna Delicata commedia orientale d'impronta gastronomica, da vedere, a meno che non siate tra quelli che detestano le trame sottili se non impalpabili. Ci sono dei personaggi, sentimenti e attori di pregio, che disegnano una situazione comune quanto profonda. Se vi piace gustare pellicole condite, suggerisco di non perdere Big Night (vedi). Ma mi raccomando: nessuno di queste va viste quando siete a dieta!
Magnolia Se vi piacciono i film di un certo tipo, Magnolia fa per voi. Se non amate seguire intrecci privi di un significato evidente e le riflessioni lasciate nelle mani dello spettatore, non pensateci nemmeno! La recitazione (e io non capisco un tubo di recitazione) è di altissimo livello in Magnolia, ma vi ripeto: non per tutti... Magnolia è una intensa riflessione sulla vita, sul suo valore e le sue vicende, trasmessa attraverso inquadrature, dialoghi e atmosfere, incastonati in una trama sottile che esiste per pura necessità formale. Probabilmente piacerà a quanti amano i film tipicamente francesi o quelli di Wenders, a me personalmente è piaciuto e sono ben contento di possederne il DVD.
Marnie Un intensissimo lavoro di Alfred Hitchcock, sia per la caratterizzazione psicologica dei personaggi che per l'intensa drammaticità di alcune scene. Marnie è una ladra con un difficilissimo passato alle spalle e Alfred Hitchcock ne dirige magistralmente la vicende. Non trattasi di un poliziesco quanto di un "thriller psicologico". Protagonista maschile un Sean Connery più duro del solito. Da non perdere. Un esempio di "pure cinema", ovvero una realizzazione sull'idea che il maestro aveva del modo "perfetto" di girare un film. Nel documetario tra gli extra, viene spiegato bene il concetto e si evidenziano le caratteristiche del movimento delle cineprese e della maniacale composizione della scena che contribuiscono a soddisfare questo ideale del regista.
Questo film necessita comunque di una nota sul doppiaggio, che ha in buona parte stravolto parti importanti. Infatti, diversi dialoghi risultano tanto drammatici nella versione originale quanto divertenti in quella italiana. Rimane da chiedersi se vi sia stata una scelta in questo senso; in ogni caso, ritengo che il film ne abbia perso qualcosa, perché vede stemperati la forte carica emotiva e il dissidio interiore della protagonista. Questo effetto deriva per lo più dall'intonazione usata dalla doppiatrice, e risulta davvero interessante il confronto diretto tra le due lingue: se desiderate davvero rendervi conto di come si possa giocare con poche intonazioni per modificare l'atmosfera, qui si ha un vero pezzo da accademia.
My Fair Lady Un classico con tanta musica e canzoncine... ammetto che il mio amore per l'Inghilterra e certe atmosfere ne avrebbe falsato il giudizio senza uno sforzo. Per il gusto moderno, questa commedia leggera risulta un po' lenta e noiosetta, tuttavia la coreografia e la simpatia dei personaggi ne aumentano la gradibilità. Mi è piaciuto ma non so che dirvi: fate un po' voi... Nella colonna sonora italiana, la protagonista (una povera fioraia) parla in napoletano fino a che il "dottore" le insegna ad esprimersi in modo corretto ed elegante. La scelta di tale dialetto è stata aspramente criticata da alcuni in quanto non si capisce cosa abbia a che fare con l'ambientazione londinese. Non avendo ascoltato in film in italiano, non so che dire, per quanto istintivamente mi senta di associarmi alla protesta. Se così fosse, sarebbe stato più corretto sbilanciarsi verso una lingua italiana "sgrammaticata" piuttosto che puntare su un particolare dialetto.
Maigret e la vecchia signora di Bayeux Intrigante bianco/nero di Dino Cervi, valido tuttora grazie alla sapiente caratterizzazione dei personaggi, primo fra tutti il notissimo commissario francese.
Si notano chiaramente il taglio e l'illuminazione poer il piccolo schermo; gli stessi, in fondo, per la maggior parte delle produzioni televisive (il colore non ha cambiato di molto la situazione); molto buona la scelta dell'accompagnamento musicale, ondeggiante tra il misterioso e il nostalgico. Per tutti.
Il commento di un mio conoscente: "tenne inchiodata allo schermo la mia generazione".
Maigret: un Natale di Maigret Ancora una bella puntata per il Maigret di Cervi. Chi ama il vecchio poliziesco in bianco e nero non dovrebbe perdere questi titoli economici quanto interessanti.
Matrix Credo che su Matrix sia già già stato detto tutto. E' un film sublime se non altro perché costituisce una pietra miliare nel genere fantascientifico e soprattutto d'azione. Il ritmo è eccellente, la trama intrigante e la visionarietà rafforzata da eccellenti effetti speciali.
Troviamo due soli nei in Matrix: il finale estremamente debole (una trama così intelligente lasciava spazio a mille altre soluzioni più lineari e interessanti e nemmeno difficili da ricavare), nonché la figura del traditore, banale e se vogliamo prevedibile.
...
Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco Amo questo film! Ma al di là di alcune scene comicissime, non trattasi certo di un film per tutti, ma solo per quanti amano quanto di meglio offre il panorama della comicità demenziale. Non fa bene alle persone serie che guardano i film seri. Il "comico demenziale" ha sempre avuto un certo seguito, eppure sembra esploso in vari momenti per poi finire nuovamente nel dimenticatoio. Alcune pellicole vecchie di questo genere sono ben più riuscite e apprezzabili delle recenti, nonostante l'età. Questa à tra di quelle.
Mars Attacks Davvero scemo. Comprarlo è stato un peccato di gioventù dovuta alla patetica mancanza di titoli alternativi. Se volete vederlo una volta per sghignazzare, bene, ma le due o tre scene divertenti di "Independence Day" valgono tutto il comico che si è riusciti a piazzare in questo film poco convincente.
Il matrimonio del mio migliore amico Semplicemente da dimenticare, inesistente anche come pellicola sdolcinata. Ma vi giuro che l'ho fatto per qualcuno che ci teneva molto...
Mary Poppins Il nome è ben noto ma non tutti l'hanno visto. Trattasi di certo di un bel film per i bambini e la famiglia, abbastanza lontano dal gusto moderno al punto che a volta risulta noiosetto, ma sia chiaro che sto andando a cercare il pelo nell'uovo in un classico. Proprio in quanto tale va visto, anche se non è detto che piaccia più. Non sono moltissimi i film nei quali i personaggi reali sono immersi in un cartone animato. Ricordiamo, tra gli altri, "Pomici d'ottone e manici di scopa" (meno noto di Mary Poppins ma niente affatto meno bello) e "Chi ha incastrato Roger Rabbit". E' una tecnica che peraltro sembra perdere di interesse via via che passa il tempo, ma che trovo molto apprezzata dai bambini.
Mad Max - oltre la sfera del tuono La prima volta che lo vidi mi piacque molto, ma devo dire che non è un film per tutti, pur piazzandosi tra i migliori del genere post-apocalittico. Alcune scene sono davvero degne di rimanere nella storia del cinema d'azione; in altre parti il ritmo rallenta in modo non giustificabile (forse il regista vuole comunicare qualcosa, ma non ci riesce). Comunque interessante. Ricordiamo anche che trattasi del più noto e probabilmente meglio riuscito di una serie. La trasposizione video fa quel che può per una pellicola che ha i suoi anni, comunque e sempre meglio... in DVD!
Micheal Collins Ancora uno tra i primi a farsi vivo su DVD. E' un film di notevole struttura, bello e intenso, da vedere e rivedere. L'argomento: la guerra di liberazione d'Irlanda dal dominio inglese, la vita di uno dei suoi protagonisti. Troviamo anche Julia Roberts in una parte drammatica.
Il mistero del falco Divertente poliziesco in bianco e nero con il mitico Humphry Bogart. Lo consiglio a tutti: altamente gradibile e ben centrato sul "Bogie" più noto!
( N )
( O )
OASIS: There and then Live dell'amato gruppo britannico, di buona qualità e imperdibile per gli appassionati. Gli Oasis, per utilizzare quel termine che tanto piace agli ignorantoni come me per non infognarsi in discorsi poco credibili, hanno ottime sonorità e mi sono piaciuti sin dall'inizio, quindi il mio giudizio potrebbe essere falsato da gusti personali. Ho visto questo DVD quasi contemporaneamente a "Bridges to Babylon, dei Rolling Stones". Devo dire che, sebbene sia pressoché impossibile fare un serio confronto tra atteggiamenti e periodi musicali diversi di band diverse, non sono riuscito ad astenermi dal valutare assieme i due titoli.
Inevitabilmente (dirò il perché), i Rolling risultano più gradibili e per quanto sia sicuro che rivedrò molte volte il loro concerto, lo stesso posso affermare solo tiepidamente per gli altri.
Gli Oasis sono -glielo auguro- all'inizio di una carriera come lo erano i Rolling Stones molti anni fa e inevitabilmente non possono vantare un simile repertorio, con la conseguenza che i pezzi si mantengono su una linea di omogeneità capace di produrre anche, estremizzando, una certa stanchezza nell'ascoltatore. Il saliscendi delle emozioni degli Stones sono invece frutto di un'altra esperienza, di ben altro repertorio e, se vogliamo, dell'aura magica che giustamente o ingiustamente li circonda. Meditate, gente, meditate...
Orlando Se non vi piacciono i film d'atmosfera, non guardatelo. Se vi aspettate un film le cui intenzioni siano sempre ben manifeste, trascuratelo...
Orlando è in primis un film d'atmosfera, le cui mosse si muovono in una cornice fotografica stupefacente e opulenta. E' una lenta deriva nel corso dei secoli come vista dall'immortale Orlando, prima uomo e poi donna, che nel mentre affronta i grandi temi della vita di ognuno e una liberazione propria e universale dai dogmi del passato.
Tra detto e non detto, tra incerto e prevedibile, Orlando vi farà pensare.
Ancora un eccellente prodotto, basato su un racconto di Virginia Woolf, ma decisamente "di nicchia". La fotografia merita un plauso.
L'edizione su DVD non consente la scelta, a partire dal menu, di visionare il film in inglese senza eliminare i sottotitoli. Decisamente scocciante.
Ovosodo Ecco quella che si dice "una delicata commedia" da contrapporsi al ruggire dei film hollywoodiani. La pellicola, poco nota, merita di essere vista da tutti, con l'esclusione di quanti odiano il genere. Vivamente consigliato.
( P )
Il posto delle fragole E' difficile, per un amante di certi film quale io sono, calarmi nei panni di chi non apprezza il genere, quindi farò uno sforzo, fermo restando che stiamo parlando di un capolavoro del cinema senza se e senza ma. "Il Posto delle Fragole" è presenta una riflessione, in prima persona, sulla vita di un uomo che ha avuto un certo successo ma che si interroga su molti altri aspetti della propria condotta, analizzandone effetti e cause. Lento e praticamente privo di trama, associa il classico tema del viaggio dentro/fuori di s´ alla riscoperta fisica dei luoghi della propria infanzia. Un magistrale bianco e nero rinforza i toni secchi e decisi della narrazione interiore. 10 e lode per Ingrid Bergman.
Per la fama di Cesare (Nero Wolfe) Questo episodio che vede per protagonista Buazzelli come Nero Wolfe si apre in modo esilarante. Se vi piacciono i gialli in bianco e nero o semplicemente amate una recitazione semplice e piacevole e le atmosfere degli sceneggiati, gustate quanto prima questo piccolo gioiello (come molti altri della stessa serie).
Principi e Principesse Dall'autore di "Kirikù e la Principessa Karabà", uno dei migliori cartoni in commercio per intelligenza e stile, una pellicola altrettanto originale.
Alcuni temi, come quello dell'aggressività (cattiveria?) che cela spesso un animo differente, sembrano cari all'autore, tuttavia qui ne intervengono altri grazie al numero di storie raccontate.
La struttura della pellicola è per brevi, divertenti racconti narrati da tre personaggi che improvvisano una specie di interessante teatrino.
"Kirikù" è forse superiore per certi versi, comunque raccomando fortemente entrambi per i bambini, e di gran lunga sopra titoli più blasonati di case più note.
La piccola bottega degli orrori Storiella horror-comica che fu elevata a cult-movie da una nutrita popolazione di fan, tra i quali molti registi di chiara fama. Ancora divertente, nonostante l'età, può essere di certo schivato dal pubblico in genere ma non può assolutamente essere perso da chi è appassionato del genere. Da notare che, per l'Italia, si tratta di un inedito, in quanto il film non fu commercializzato nella nostra penisola, e in tal senso era molto atteso.
La piccola principessa Bellissima storia, a tratti drammatica, per piccoli e meno piccoli. Da vedere come pure "Il Giardino Segreto". Eccellenti la direzione e la fotografia come pure la recitazione. Attenzione: produce dipendenza nelle bambine, ve la chiederanno ancora e ancora.
Purple Rain Musical con Prince (super)star. La storia fa da mero supporto alla musica (non chiedetemi se vi sia dell'autobiografia dentro perché non ne ho idea), che è di elevatissimo livello. Quindi, se vi piace Prince o la musica in generale, il film è da vedere. Si chiude con il pezzo legato al titolo della pellicola, "Purple Rain"... e non ditemi che non è stupendo!
Plunkett & Macleane Un film tutta azione, con un'ottimo ritmo (a livello di Matrix). Trattasi di un film che va senz'altro visto quando ci si vuole divertire passando per una insolita ambientazione. Non aspettatevi altro oltre a inseguimenti, eroi -anche se decisamente insoliti-, la bella di turno (Liv Tyler, sigh), e un cattivissimo che più cattivo non si può. La regia e la coreografia sono di notevole livello. Qualche scena risulta decisamente disgustosa, ma questo fa parte degli ingredienti voluti dal regista e la mia opinione è che ci sta assai bene.
( Q )
( R )
La regina d'Africa Un film d'altri tempi, con la fortissima interpretazione di Katharine Hepburn e Humphrey Bogart. La trama, per quanto sottile -quasi inesistente- titne tuttavia incollati fino alla fine. Certo, ha qui un valore relativo, dato che ha lo scopo principale di incorniciare gli attori e la loro bravura. Da vedere almeno una volta, possibilmente in lingua originale.
Il Re Leone II Un sequel decente per "Il Re Leone", tuttavia tra i film che hanno sicuramente perso lo smalto della vecchia Disney. Comportamenti e situazioni da stereotipo. E non dimentichiamo mai come il soggetto e i personaggi siano stati sfacciatamente e quantomeno volgarmente copiati da una serie televisiva giapponese, uscita in Italia con il titolo di "Simba, il Leone Bianco", provocando una caduta di stile che non poteva passare inosservata
Rolling Stones: Bridges to Babylon Concert. I Rolling Stones mostrano i muscoli, dimostrando che il rock non ha età. Sebbene l'atmosfera un po' troppo "pulita" stoni un po' con il genere musicale e il look della band, bisogna dire che non c'è modo di rimanere indifferenti all'esecuzione musicale dopo il primo impatto. Se avete sensibilità musicale, questo live non può essere ignorato. Tra gli altri, immancabilmente, qualche pezzo tra i più noti come "Wild horses" e "Rolling Stones". Troverete ancora qualcosa sugli Stones nella review del titolo "Osais: there and then".
( S )
Shakespeare in Love ... Da recensire
Strange Days Azione ma sui generis in questo bellissimo lavoro, con idee di fantapolitica e fantascienza ben miscelate. Da non perdere. Ennesima dimostrazione che non sono gli effetti speciali a rendere speciale un film d'azione.
Salsicce mezzanotte (Nero Wolfe) Nero Wolfe è alle prese con la morte di un maestro di cucina odiato da tutti i suoi colleghi. Interessante ambientazione nel mondo dell'alta cucina, in cui il nostro investigatore arriva ad offrire 5000 dollari per una ricetta. Un buon film, che come ogni buon poliziesco o giallo almeno una volta appassiona. Ho notato un neo nell'eccellente sigla iniziale: un tratto di stratta compare due volte, laddove si vuole dare, credo, l'impressione di un percorso continuo. A parte questo, le musiche della pellicola sono da incorniciare, soprattutto quella d'apertura. Anzi, la "sigla" è in generale un momento di sperimentazione di valore.
Solaris (1973) Solaris è, anzitutto, un ritratto dell'uomo lasciato solo ad affrontare i grandi misteri che lo circondano, i suoi desideri più intensi e nascosti, la sua piccolezza rispetto al mondo che lo sovrasta.
A questa colonna centrale si appoggiano, uno alla volta, diversi punti di vista, da quello della scienza fredda e calcolatrice, a quello del sentimento, fino -forse- ad un abbandono filosofico.
Solaris non è per chi detesta i film lenti o che teme la malinconia e l'abbandono: queste sono infatti le note dominanti della pellicola.
Sembra che se ne stia facendo un remake... beh, sono pressoché certo che sarà infinitamente inferiore all'originale, per una serie di motivi che sarebbe superfluo quanto lungo spiegare.
Un vero capolavoro, molto approssimativamente pubblicizzato -a suo tempo- come "l'Odissea russa". In realtà, i temi toccati sono ben diversi da quelli della pellicola di Kubrik.
Da notare che la trama si dipana inizialmente coinvolgendo lo spettatore in modo tradizionale quanto riuscito; peraltro, alcune parti non le riesco ancora a collegare al seguito, ma ritengo che siano utili ad aggiungere una dose di mistero all'intero impianto.
Attenzione: alcuni pezzi sono in russo con sottotitoli in italiano.
I signori della truffa Questo è un bel film poco conosciuto. Non saprei come categorizzarlo, poco d'azione, più poliziesco, boh. Dateci un'occhiata, in questo caso non prometto nulla ai non appassionati.
Stanlio e Ollio - le leggende della risata I Una collezione di storielle del mitico duo. La scelta non è tra le più felici, consiglio di aspettare una selezione che renda maggiore giustizia alla coppia che non ha mai smesso di far ridere e sorridere mezzo mondo. Probabilmente, anche dal punto di vista del recupero e del ritocco del materiale video si sarebbe potuto far meglio.
Star Trek: Primo Contatto Chi non conosce Star Trek è un babbeo, questo è innegabile. Forse il mondo ha congiurato per non fargli sapere cosa si è perso... capita. "Primo Contatto" sta tra il genere fantascientifico e l'horror/thriller ed è -a mio avviso- il più bel film della serie, seguito da primo ("Star Trek: The motion picture"). Lo consiglio senza dubbio anche a chi non ama il genere, lo troverà almeno un film decente.
Starship Troopers Difficile dire se si tratti semplicemente di un filmetto di fantascienza o piuttosto di una allegra satira sulla politica estera e guerrafondaia degli U.S.A., per non dire dei mitici quanto patetici Marines. In ogni caso, il film va visto solo da chi ama la fantascienza e gli effetti speciali, e non certo più di una volta.
Potrei ribattere sul discorso della satira per niente velata, ma francamente risulta anche troppo facile ridere di certi soggetti...
Il Segreto dell'Isola di Roan Si tratta di una storia molto particolare, con un'ambientazione altrettanto particolare e affascinante, che merita un plauso per la maestria con la quale situazioni tanto insolite sono state affrontate. Non è un film impegnativo, trattandosi in sintesi di una favola, ma è una bella favola e la sua bellezza aumenta infinitamente grazie alla mancanza di inutili effetti speciali e gratuite concessioni alle esigenze di botteghino. Guardate il film con attenzione (la trama non è lineare, i bambini avranno bisogno di spiegazioni) e respirate le arie del Nord per quello che davvero è. Non rimarrete delusi. Non vi sarà facile trovarlo perché dopo la (doppia) comparsa in edicola, il DVD è quasi sparito... in ogni caso il costo sarebbe risibile rispetto al vero valore dell'opera. Se riuscite a metterci le mani sopra, non lasciatevelo sfuggire.
( T )
Trainspotting Potrebbe non piacere per questioni di gusto, ma "Trainspotting" merita la visione da parte di tutti perché illustra meglio di tanti altri strumenti e senza ideologie alcuni fatti sulla droga.
Il regista, sulla base del libro di I. Welsh, ci guida in un inferno dantesco fornendo un lucido spaccato di una realtà che proprio non si vuole capire, e della quale spesso si additano i problemi sbagliati e non si vedono quelli autentici. E tanto più la prospettiva è distorta dal tocco del regista, intelligente e allucinato, tanto più, paradossalmente, realistica.
Visione sconsigliata ai bambini, consigliatissima per i patiti delle atmosfere Underground. Un giudizio rapido? Ottimo.
Sottotitoli solamente in italiano, ma liberamente deselezionabili con la colonna sonora in inglese. Durante una scena in discoteca sono comunque presenti per aiutare la comprensione del parlato oper la presenza della musica... che è chiarissimo anche senza!
Terrore dallo spazio profondo La versione del 1978 di "Invasion of the body snatchers", un classico della fantascienza che gli appassionati del genere non possono perdere. Per quanto ben realizzato, non è un film straordinario, non consideratelo quindi un must. Questo tipo di trama ha alimentato la produzione di diverse pellicole, alcune delle quali notissime. "Terrore dallo spazio profondo" si posiziona tra le migliori. La versione originale, degli anni '50, terrorizzò il pubblico. Pensate alle differenze che ha creato una manciata di decenni!
Tommy Un musical che ci ricorda le straordinarie vibrazioni musicali dei decenni scorsi, Tommy presenta brani estremamente accattivanti e costituisce un must per i patiti del genere. I dialoghi sono pressoché inesistenti, sostituiti anch'essi dalle canzoni eseguite da diversi autori di fama. Il film in sé lascia molti interrogativi aperti sulla sua escatologia: che diavolo si voleva dire? Trattasi di una storia strampalata da usare solo come pretesto musicale? Difficile a dirsi; certamente c'è una forte condanna del consumismo e, apparentemente, una sfiducia nelle masse. Se vogliamo, anche una valida prospettiva su un po' tutto quello che ha caratterizzato il mondo giovanile degli anni '60 e '70, eppure sono rimasto convinto che ci sia molto di più (non che il resto non basti). La chiave rimane Tommy, il protagonista, che aggiunge all'infanzia comune dell'orfano inglese di guerra un'isolamento totale dal mondo fino al recupero dei sensi che però non intaccano la sua imperscrutabilità. Guardatelo, pensateci, ditemi.
Tutankhamon - tra storia e mistero Eccellente documentario sulla vita del faraone più noto e più misterioso nella storia d'Egitto. Vi rattristerà perché la ricostruzione riguardo la vita del giovane faraone è davvero tragica, ma consolatevi pensando che permangono molti dubbi sugli effettivi avvenimenti che ebbero la diciottesima dinastia per protagonista. Non perdetelo. Il documentario marchiato "Discovery Channel" è tra i rappresentanti di quello che possiamo definire un nuovo stile del genere. Questo trend conduce alla realizzazione di filmati molto più interessanti, a volte avvincenti, rispetto al vecchio modo di operare sui documentari. Quanti di noi sono stati annoiati a morte ai tempi della scuola con pellicole boriose e troppo didattiche, riscopriranno con piacere come si possa trasmettere la cultura in modo molto più valido.
( U )
L'uomo che visse nel futuro Ottimo classico della fantascienza vecchio-stile, adatto a grandi e piccoli, da non perdere. Diverse ingenuità perdonabilissime e quasi piacevoli con il loro condimento artigianale. Un film venato di pacifismo anche se semplicistico -ma a ben vedere, quali altre considerazioni sono più profonde delle più semplici, per chi ha sott'occhio sessantamila anni di storia umana?- Qualche curioso errore nello script (copione). Per esempio, nel commento, il protagonista si ritrova nel bel mezzo dei bombardamenti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale e si convince del fatto di avere assistito ad un'unico, lunghissimo conflitto. Ma poi, senza aver avuto modo di approfondire l'argomento, narra delle "due" guerre agli amici. La macchina del tempo è davvero bellina... non a caso le viene dedicato il documentario tra gli extra, che tra l'altro narra molti curiosissimi aneddoti.
Gli Ultimi Giorni E' un documentario di Steven Spielberg sulla persecuzione degli ebrei nella Seconda Guerra Mondiale, molto ben realizzato da tutti i punti di vista. E' superfluo dire che il contenuto è drammatico e i bambini dovrebbero vederlo con la compagnia di un adulto. Un adulto non imbecille, possibilmente.
U2: Rattle & Hum Considero questo un eccezionale CD/LP degli U2, e il DVD non poteva essere da meno. Almeno qualche pezzo, dovrebbero sentirlo tutti, anche le persone più tristemente insensibili alla buona musica. Trascinante, indubbiamente. Non possiedo un seri impianto Home Theatre, comunque la mia impressione è che l'audio sia ottimo e in ogni caso la voce di Bono fa cantare gli angeli anche senza uno stereo galattico. Comunque, almeno quando andate su titoli musicali, cercate di non utilizzare il televisore ma di inviare il segnale audio a uno stereo decente, fa molta differenza...
( V )
La vita è meravigliosa Un bel classico di Frank Capra, maestro del lieto fine. Solo chi detesta per ingiustificata idiosincrasia il vecchio bianco e nero e la Hollywood del tempo potrebbe non apprezzarlo. Ma non sarebbe l'unico pazzo.
I Viaggi di Gulliver (cartone animato) Un vecchio cartone, molto carino anche se un po' lento per i gusti moderni. In ogni caso, vi assicuro che ai bambini piace. Ma... (leggere le note) Devo dire che per la prima volta mi trovo di fronte ad un titolo d'interesse con l'audio a un livello disastroso, il che giustifica il basso prezzo di vendita. Non dubito del fatto che la pellicola non potesse dare molto, tuttavia credo che un lavoro di pulizia del suono migliore di questo o l'aggiunta di una colonna sonora rifatta sarebbe proprio servita. In diversi punti, non si capisce nemmeno cosa dicono i personaggi, le parti cantate men che mai. Nota di colore: parecchie parole, forse interpretate come esclamazioni, non sono state tradotte, per cui si sente il personaggio esprimersi in inglese (della colonna sonora originale) invece che in italiano.
( W )
The Wall - Pink Floyd Un capolavoro assoluto nella storia del cinema musicale. Consiglio di leggere la trama prima di partire per un viaggio nella musica di un gruppo che non ha bisogno di presentazioni, almeno per tutti quelli che hanno un minimo di venti anni. I grandi temi dell'era Pink Floyd sono affrontati in modo impeccabile musicalmente e graficamente. Dovrebbero vederlo anche quanti non amano questo genere, perché trattasi di un vero monumento. Non è facile definire il genere musicale perché comprende un ampio spettro di varianti, dalla collezione di video, al musical, al film musicale a cartoni ("Heavy Metal", "Yellow Submarine") e chi più ne ha più ne metta... Qui ci avviciniamo alla categoria del "musical", ma sicuramente di tipo assai lontano dal classico.
( Y )
Yellow Submarine Va bene per chi ama la musica dei Beatles o per chi ama il genere... o per i bimbi, ai quali questo buffo cartone animato dovrebbe piacere. "Piacevole" è infatti, esteticamente fermo sulla grafica e i colori degli anni '70 (per la quale vado pazzo), leggero e allegro. Consigliato anche per gli altri. Non troverete molti film musicali a cartoni, "Heavy Metal" è un altro esempio. Bisogna anche considerare che non sono molti nemmeno i film musicali in genere... A mio avviso è un peccato, perché sono molte le pellicole ben riuscite in questa categoria
( X )
( Z )
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