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Solo i bambini sono innocenti |
Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre 2001 |
Oh calorosi membri del pubblico, concedetemi intanto di festeggiare virtualmente la mia prima comparsa su un quotidiano: il Giornale di Brescia (2 agosto 2001), per gentile intercessione di santa PAIP, pubblica un articolo su Fritz Lang firmato Ubi. Aver scritto per le riviste di informatica non mi ha vaccinato dalla febbre della carta stampata, e finire nel settore più classico del'edicolabile fa sempre un certo effetto... prima o poi vi inviterò per un festeggiamento a base di grassi affettati e oleosi tranci di pizza. Di bello c'è ancora l'aquisto di una nuova macchina fotografica. La vecchia Nikon FE mi fu regalata, anni fa, tramite una colletta di venti simpaticoni impietostiti dal furto del mio precedente corredo; per quanti ricordano quel regalo inaspettato, voglio sottolineare che ho ancora il bigliettone con le firme e quella FE nel cuore. Ma alla fine ha mostrato i suoi anni e viene sostituita da una nuova, fiammante... Nikon FE usata. D'altro canto, non esistono Nikon migliori, con l'eccezione della FE2. Dico bene? Per continuare in bellezza, ho riparato la straeconomica Kiev 60... si fa per dire. La pagina è in inglese perché destinata a tutti i potenziali possessori di questa carretta russa. E mentre i cinesi brutalizzano e cinesizzano il Nepal (un po' alla volta, non c'è fretta), gli israeliani brutalizzano e israelizzano i territori occupati (nemmeno loro hanno fretta), i cingalesi indiani reprimono i tamil, ecc... ecc..., io mi godo la vacanza in Irlanda, che ha allietato l'agosto di quest'anno. Per quanti hanno condiviso con me periodi di vacanza nella località più malfamata della costa tirrenica, ho preparato una terrificante collezione di immagini. Non me ne vogliate se ce ne sono di troppo scure, la prossima volta mi impegnerò ad acquisirle meglio. Il link del mese vi porterà nei meandri della mente di Fabio, meglio noto quale voce dei Prophilax (occhio che lo trovate anche nelle immagini di cui sopra). Ultima aggiunta al mio sito, una lista di brevi recensioni sui film in DVD. Premetto infine una breve lista di link che sono più o meno legate al pezzo seguente, ma ricordate che ne potete trovare a migliaia... Molti vi porteranno a pagine che parlano di come le nostre marche preferite basino la loro forza commerciale sullo sfruttamento dei paesi del terzo mondo. Non troverete le solite affermazioni generiche, ma nomi riportati a chiare lettere. Altri link vi guideranno a siti legati ad un atteggiamento ben più costruttivo nei confronti delle "culture altre". Per le marche incriminate, decidete un po' voi come comportarvi...
La parte sopportabile della gazzetta termina qui, chi osa seguiti pure... Alla premessa doveva succedere un lungo pezzo sul terrorismo e su Israele che stavo finendo proprio quando sono arrivate notizie sulla conferenza mondiale sul razzismo (prima) e sulle torri gemelle (poi). Non ho la sensibilità di Bertinotti che ha detto "di fronte alla tragedia mi autocensuro" o qualcosa del genere; semplicemente i fatti mi hanno portato ad allungare indefinitamente il pezzo e non riesco a finirlo, lo sostituisco quindi con il seguente "riassunto". Ero un giovincello e in questo stato formai le mie prime idee su Israele, fino ad una posizione che possiamo facilmente riassumere: "ricchi menefreghisti e poveri ignoranti esaltati litigiosi creano una situazione che si è lentamente esacerbata a causa di incomprensioni e attriti crescenti". Questa la vaga idea con la quale ero cresciuto. Per evitare gli strali di quanti "la buttano in caciara" -come dicono qui a Roma- aggiungo subito che non sto mettendo in discussione il diritto degli ebrei a vivere in Palestina: si tratta di una questione che richiede una ben più estesa trattazione. Invece, sapete che ho passato gli ultimi anni alternando ai romanzi corposi libri storici sul Novecento (purtroppo, dimentico anche con velocità sorprendente). Recentemente, però, ho voluto vederci una volta per tutte chiaro nella vicenda israeliana, della quale conoscevo sostanzialmente gli ultimi venti anni e nemmeno tanto bene. E la Storia, che è quella che è, parla senza mezzi termini di un'aggressione israeliana iniziata molto indietro nel tempo rispetto a quanto credessi, sistematica, di "pulizia etnica" (complice la fuga di migliaia di arabi terrorizzati, probabilmente ben di più di quanti ne sono stati uccisi), di attentati terroristici -i primi a danni degli inglesi, non degli arabi, lo sapevate?-, di sporadici massacri nei villaggi e chi più ne ha più ne metta... Bah. Mi rifiuto di paragonare a questi gli atti di quegli anni da parte araba, il cui territorio era stato concesso ad altri con la totale disapprovazione dell'intero mondo arabo, senza appello, senza dialogo. La stessa situazione, in casa nostra, l'avremmo vista come un'invasione ben orchestrata, ma -a quanto pare- piace molto applicare due pesi e due misure a seconda del soggetto. E tutti gli anni successivi, alla luce di questa origine del conflitto, non appaiono altro che una gran presa per i fondelli. In poche parole, l'occupazione della Palestina è avvenuta in pieno stile colonialista (proprio quando il colonialismo tradizionale era in via di estinzione, quindi con un buon grado di arretratezza culturale e voluto menefreghismo), con tutte le peggiori caratteristiche di esso (a quanto pare, dagli europei si impara in fretta). Continua oggi con la distruzione dei campi (ovviamente arabi) per costruire strade (avete mai chiesto il prezzo di un olivo maturo? Provate e capirete quanto poco ci vuole a ridurre un palestinese in miseria), con il controllo delle fonti d'acqua, la costruzione di appartamenti nelle terre che si vorrebbe restituire (già, è normale costruire case per i coloni su un terreno che si dice di voler restituire al più presto, come è accaduto anche nei momenti di relativi pace e durante la "piena attuazione degli accordi"!). Il gioco è noto: si creano masse di diseredati, questi diventano terroristi, si mostra al mondo il risultato e si sostiene di aver ragione. Le testimonianze di quanti hanno visto distrutte tutte le proprie fonti di sostentamento e vagano da un campo profughi all'altro da anni non lasciano dubbi... Devo dire la verità in tutta franchezza: non solo provo rabbia e disgusto per quello che piano piano è venuto a galla, ma provo ancora più disgusto per me stesso che non ho fatto questa ricerca prima... per lungo tempo ho avuto una visione da "storia a fumetti" di ciò che veramente è accaduto in Palestina, quando la verità è semplicemente agghiacciante. Nessuno, tranne i bambini, può essere considerato innocente nel nostro mondo occidentale perché tutti avevamo sotto gli occhi i mezzi per sapere e non l'abbiamo fatto. Anzi, quasi tutto l'Occidente non fece che inviare nuovi coloni in Palestina in modo attivo se non entusiasta. E ancora, più che mai, mi dispiace perché esprimere apertamente le mie opinioni mi troverà in contrasto con molti che conosco, ma l'evidenza mi ha... steso. Men che mai si sono tirati indietro gli statunitensi, che hanno speso cifre esorbitanti per consentire il seguitare delle operazioni e per garantirsi politicamente il controllo di certe zone. Con un centesimo di quel totale avrebbero potuto risarcire i palestinesi per le terre loro sottratte (senza che potessero esprimere un'opinione), costruirci un paio di città nonché bonificare mezzo deserto -sarebbero anche avanzati gli spiccioli. E bastano i soldi prelevati dalle casse dello stato per sostenere un periodo di belligeranza tanto lungo? Evidentemente no, anzi vorrei porre l'accento su un fatto a dir poco inquietante che risponde alla domanda: esiste una lista di paesi che non collaborano alla lotta contro il riciclaggio del denaro sporco, mi sembra stilata dal FMI (comunque da un organismo controllato dai paesi ricchi), e in quella lista compare Israele insieme a poche altre nazioni. Direi che non dovrebbe essere difficile trarne una serie di conclusioni... Ciò che oggi vediamo è solo una situazione consolidatasi a valle di tutto questo. Con il bene placet degli onnipresenti USA e, in tutte le sedi diplomatiche nonché in quelli che abbiamo la faccia tosta di chiamare "organismi internazionali", la benedizione di tutto il resto dell'Occidente. Vabbeh. Durante e dopo la caduta dell'ex-impero ottomano, la situazione della Palestina rappresenta solamente un esempio dei giochi di potere svoltisi sulla pelle degli arabi. La sostanziale differenza tra essi e altri raggruppamenti umani sta nel loro numero e nel loro senso dell'unità; solamente per questo si sente la loro voce, a differenza di quella di altri che non ne hanno alcuna possibilità. Se questo non giustifica gli attentati alle torri, come pure non lo fa il traffico di armi che è partito dagli USA, Russia, Cina, Israele, per non parlare degli altri, servito ad armare le peggiori fazioni dei popoli di mezzo mondo e nel caso particolare dell'Afghanistan, fa però una cosa precisa: ci dice che continuare a parlare a tutto spiano di eliminare il terrorismo è solo un modo di nascondere le nostre colpe e, soprattutto, non servirà assolutamente a niente: si vuole eliminare il sintomo lasciando intatto il male, ovvero quella repressione brutale che continuativamente, da un secolo circa, il mondo occidentale, la Russia, la Cina e spesso anche l'India portano ai danni del mondo arabo... e non solo quello. Francamente me ne importa zero del fatto che gli arabi litigavano e litigano a sufficienza tra loro: è un discorso a parte. Assomiglia alla scusa che certi statunitensi adottavano tempo fa per giustificare lo sterminio e la repressione degli Indiani d'America. Davvero c'è ancora qualche imbecille che, in mezzo alla povertà, alla brutalità e all'ignoranza nelle quali contribuiamo direttamente e indirettamente a mantenere quella gente, possa nascere qualcosa di diverso dal "terrorismo"? Davvero qualcuno in Occidente si preoccupa delle voci insistenti (in realtà notizie ben documentate, ma si continua a trattarle come "voci" per comodità) circa il degrado in cui note multinazionali mantengono i lavoratori -o, scusate, gli schiavi- nei paesi del terzo mondo? Qualcuno prima di comprare una tuta sportiva o un paio di scarpe si preoccupa di capire se sta finanziando chi sfrutta bambini e poveri per i propri fini? Eppure basterebbe una breve ricerca su Internet... E se nelle torri c'era tanta gente che lavorava, quella stessa gente che lavora e che si ritiene del tutto innocente non fa altro che parlare di "punizione", di "lotta al terrorismo", alimentando l'industria delle armi e il potere di quanti sanno molto meglio di loro come vanno le cose. Non ho sentito una voce che abbia voluto scavare meglio in profondità sulle cause di tante inaccettabili situazioni. Non c'è un cane, a parte san Bertinotti, che pure detesto per molte sue altre convinzioni, che in televisione abbia almeno accennato a come veramente stanno le cose. Il lavaggio del cervello delle ultimissime generazioni inizia sin da ora: nello stesso telegiornale (viva la propaganda di guerra), la stessa cronista riesce a dire che "il governo pachistano chiude le frontiere perché non vuole infiltrazioni talebane" e che "il governo pachistano tuttora arma e addestra i talebani", a seconda della comodità del caso. E ancora, prima si dipingono i talebani come mostri (e non che fosse una novità, ma quanti lo scoprono adesso?), grandi produttori di cocaina, esaltati fanatici, poi si vuole mostrare la magnanimità degli USA che offrono loro del denaro in cambio di Bin Laden. Perché possano continuare meglio nella loro simpatica opera pia? Dopo aver creato mostri come Noriega, Hussein, Ortega, i governi fantoccio dell'Estremo Oriente degli anni '50 e '60 (poi sostituiti da altri ancora peggiori grazie ai cinesi e ai russi), gli USA (ma sempre con l'appoggio occidentale, per carità) sono già pronti a coltivarne altri in cambio di un solo uomo. Tutto pur di mostrare al mondo che non si sfugge alla loro giustizia. Che fare? Benvenuti al circo, signori. Il biglietto, per una volta, è gratis. Con rassegnazione, vostro Ubi |
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